Forse l'argomento è ritenuto poco interessante. Ma la situazione degli anziani che vivono – e di molto – sotto la soglia di povertà non può essere ignorato. La questione riguardava fino a qualche anno fa soprattutto l'estate, quando giovani vacanzieri parcheggiavano i vecchietti in qualche struttura sanitaria o semplicemente li lasciavano soli, nonostante le evidenti difficoltà. Oggi, la situazione è ben più grave, e non si limita certo ai pochi mesi della bella stagione.
Basta un dato, diffuso dalla Cisl nei giorni scorsi, l'ottanta per cento degli anziani campani vive con pensioni al di sotto dei mille euro. E di questo ottanta per cento, il quarantadue per cento riceve meno di 500 euro. Tutto si complica se insorgono inevitabili problemi di salute. Si parla sempre e solo di giovani, futuro e quel che sarà. Ma c'è un presente, per chi ha avuto un passato, che merita la stessa attenzione. Dal governo nazionale in giù, la questione terza età non viene declinata in nessun modo.
La verità è che gli anziani non hanno voce. Non scendono in piazza a protestare. Sono silenziosi, quasi invisibili. Anche se sono tanti. Una fetta di società chiusa in un angolo. Ammucchiata in una sala d'attesa senza domani. Ma quel che è peggio, senza neppure un oggi dignitoso.Il governo li ignora, la Regione anche, i Comuni non hanno soldi. Il welfare si è ridotto a niente. Sono soli, senza rete.
Chiusi – spesso - nella loro disperata solitudine. Del resto anche il dato dei suicidi parla chiaro. L'ottanta per cento delle persone che si tolgono la vita ha più di settanta anni.
(Fonte: tratto dall'articolo)