Da uno studio realizzato a Bologna da Unisalute, emerge che il 57% dei bolognesi gestisce a casa l'assistenza ai familiari non autonomi. Una quota molto alta, rileva l'osservatorio dell'assicurazione sanitaria, dovuta in parte alla tradizione italiana di prendersi cura dei propri familiari tra le mura domestiche, in parte anche ai costi dell'assistenza. In oltre un caso su tre (34%), poi, sono direttamente i familiari a prendersi cura della persona non autosufficiente, mentre nel 23% dei casi, le famiglie si fanno assistere da badanti. Un aspetto, quello della fiducia nei confronti di badanti e infermieri, che è evidentemente centrale, come dimostrano le modalità utilizzate dagli abitanti del capoluogo emiliano: nel 48% dei casi vengono scelte persone in base al passaparola tra parenti e amici, un metodo tradizionale che però fornisce garanzie e tranquillità. Il 18% dei bolognesi, in caso di necessità, si rivolge ad associazioni di volontariato per trovare una persona che possa aiutare il proprio parente non autosufficiente, mentre l'11% fa riferimento alle agenzie del lavoro. Spesso le famiglie decidono di assistere autonomamente i propri cari non autosufficienti anche per ragioni economiche, non potendo permettersi strutture di ricovero né personale di supporto in casa. La cura continua di un malato rischia però di diventare lo stesso insostenibile per le famiglie, oltre a richiedere spesso una assistenza specializzata. L'assistenza ai malati cronici è affidata nel 38% dei casi a badanti o infermieri che operano a domicilio, mentre due volte su tre (62%) questo compito ricade direttamente sui familiari del malato o dell'anziano.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)