Anziani al volante più responsabili dei giovani? Lo rivela un’indagine USA sugli incidenti stradali mortali causati o con persone over70. La frequenza d’incidenti con un anziano al volante è diminuita il doppio rispetto ai conducenti molto più giovani. Ecco la spiegazione dell’IIHS (Insurance Institute for Highway Safety) a un fenomeno che a volte sembra andare nella direzione opposta se si considerano i fatti di cronaca più frequenti.
I ricercatori IIHS hanno confrontato la tendenza ad essere coinvolti in incidenti stradali gravi, tra 35-54 anni e da 70 anni in poi. Sono stati esaminati gli incidenti mortali per miglio guidato, il coinvolgimento in incidenti segnalati dalla polizia per miglio guidato e il numero di morti tra i conducenti delle auto coinvolte negli incidenti, segnalati dalla polizia. Il numero di conducenti anziani con patente è aumentato quasi il doppio dal 2010 al 2018 rispetto al decennio precedente.
Questo esclude quindi che il fattore chiave sia una tendenza a diminuire del numero di anziani al volante; tutt’altro. Per i conducenti di età pari o superiore a 70 anni, i tassi di incidenti mortali per conducente con licenza sono diminuiti del 43% dal 1997 al 2018. Nel confronto il calo è di solo il 21% per i conducenti di età compresa tra 35 e 54 anni.
Si tratta – spiega l’IIHS – di un autentico capovolgimento di quella che in passato si è ritenuta una minaccia. Una maggiore influenza è forse da attribuire all’educazione alla salute del conducente: “gli anziani vivono più a lungo, si controllano di più e guidano più a lungo”.
(Fonte: tratto dall'articolo)