Il progressivo e costante invecchiamento della popolazione fa sì che la percentuale di conducenti anziani sia destinata a crescere.
Perciò è decisivo sensibilizzare tali automobilisti ad una maggiore accortezza alla guida.
I conducenti anziani infatti possono essere più pericolosi per se stessi piuttosto che per gli altri: il tasso di incidenti mortali che coinvolgono conducenti di età superiore a 75 anni è cinque volte superiore alla media per i conducenti in generale e il loro tasso di lesioni è doppio.
Questa maggiore vulnerabilità può essere ricondotta alle ridotte capacità fisiche dei conducenti anziani e alla minore esperienza quotidiana sulla strada.
Più in generale tutti sappiamo che da un certo punto in poi il nostro corpo subisce una riduzione della mobilità: il tono muscolare diminuisce, così come la rapidità dei movimenti e l’agilità.
Non solo, perché anche la vista peggiora (specialmente di notte e al tramonto) e il campo laterale si stringe, così come l’udito si indebolisce progressivamente.
Oltre a rispettare le scadenze della propria patente di guida, esistono anche alcune raccomandazioni importanti.
Per esempio, cercare di non circolare nelle ore di punta, così come evitare le arterie a forte traffico.
Quando c’è brutto tempo è una bella idea rimandare, se possibile, l’uscita.
Allo stesso modo è consigliato evitare di guidare la sera e la notte: di conseguenza provare a pianificare i propri spostamenti, soprattutto se in programma ci sono lunghi tragitti da percorrere (e ricordarsi di osservare diverse e frequenti tappe è molto importante).
Se non ci si sente al massimo della forma o se, peggio, non ci si sente bene, è preferibile non mettersi alla guida.
Ultimo consiglio: perché non frequentare un corso di guida per rinfrescare e aggiornare le conoscenze?
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)