Gli anziani al volante hanno meno probabilità di sopravvivenza a incidenti gravi rispetto a qualsiasi altro conducente a causa dei veicoli che guidano.
È quanto emerge da un’indagine sul rischio di fatalità dell’Istituto americano per la sicurezza stradale (IIHS). La ricerca non ha toccato gli aspetti relativi allo stato psico-fisico, ma ha dimostrato che gli anziani oltre i 70 anni di età hanno meno probabilità di guidare un’auto nuova e più sicura negli impatti più pericolosi.
L’elaborazione dei dati statistici dell’IIHS, infatti, riporta che gli americani tra i 70 e gli 80 anni stanno passano sempre più tempo al volante e percorrono più chilometri. Anche se con un numero di incidenti tendenzialmente minore, la fragilità della corporatura è uno dei principali rischi legati alle auto che guidano, con scarse dotazioni di sicurezza che invece aumenterebbero la probabilità di sopravvivenza. Pertanto, analizzando i dati sugli incidenti stradali, l’IIHS afferma che i conducenti di età pari o superiore a 75 anni hanno circa 4 volte più probabilità di morire in un incidente con impatto laterale. Il rischio è minore, ma comunque triplo rispetto alla fascia di età fino a 50 anni, in un incidente frontale.
In uno studio sugli incidenti in Florida, ad esempio, l’IIHS ha rilevato che i conducenti anziani di 70 anni guidano più frequentemente veicoli di almeno 16 anni, rispetto ai conducenti di età tra 35 e 54 anni. Analogamente, gli anziani si mettono al volante più raramente di auto che hanno meno di 3 anni. Nelle valutazioni le auto guidate da conducenti più anziani sono meno equipaggiate di sistemi di sicurezza attiva, come il controllo elettronico della stabilità (ESC) e sicurezza passiva, come airbag laterali.
(Fonte: tratto dall'articolo)