Cresce l’età media della popolazione mondiale e gli anziani stanno diventando sempre più "mobili": in auto, coi mezzi pubblici, ma anche in bicicletta e a piedi. Crescono però anche i rischi, “significativamente più elevati rispetto ai giovani”. Lo ribadisce il Rapporto sulla Sicurezza Dekra 2021 che quest’anno è appunto intitolato "Mobilità in età avanzata".
“È urgente agire per ridurre al minimo questo rischio - ha detto Jann Fehlauer, amministratore delegato di Dekra Automobil GMbH durante la presentazione dello studio - allo stesso tempo per preservare la mobilità delle persone anziane ma anche come partecipazione sociale”.
Il numero di infortuni mortali per chi ha un’età superiore a 65 anni in incidenti è aumentato di circa il 7%, e per quelli con oltre 75 anni del 4,7%. La situazione potrebbe peggiorare in futuro nelle singole regioni del mondo, a condizione che le previsioni sull’invecchiamento delle Nazioni Unite (un abitante su 4 nel 2020 avrà almeno 65 anni) si avverino.
“In considerazione della maggiore vulnerabilità con l’aumentare dell’età, ovvero il rischio più elevato rispetto ai giovani di subire lesioni più gravi o mortali in caso di incidenti identici - ha sottolineato Jann Fehlauer, responsabile ricerca e sviluppo di Dekra - c’è il rischio che il numero di vittime di incidenti stradali nella fascia di età 65 e oltre continui ad aumentare”.
Per vivere serenamente e in sicurezza mobilità e indipendenza le persone più avanti con gli anni devono poter ricevere informazioni precise sulle loro prestazioni e i loro limiti. E per chi ha più di 75 anni sono determinanti feedback regolari sul mantenimento delle "competenze" fisiche e cognitive. Ecco altri suggerimenti. Indipendentemente dal modello, nelle auto le funzioni di sicurezza dovrebbero essere ampiamente standardizzate per un azionamento più intuitivo possibile. Al fine di prevenire il più possibile viaggi errati in autostrada, sono necessarie misure adeguate per aiutare i conducenti ad orientarsi (intuitivamente) in modo corretto nelle rampe d’ingresso. E nelle regioni rurali, in particolare, devono essere sviluppati modelli che garantiscano la mobilità delle persone anziane senza obbligarli a fare affidamento sulla guida della propria auto.
(Fonte: tratto dall'articolo)