Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia e alla guida della Commissione per la riforma dell'assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana, definisce la legge delega in preparazione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri “una rivoluzione copernicana, che però mette al centro non il sole, ma l'uomo”.
In una intervista a pochi giorni dall'approvazione, da parte della Commissione diritti umani, della Risoluzione sulle Rsa, dichiara di essere fiducioso poiché quest’ultima rappresenta una straordinaria novità sul piano della tutela e promozione dei diritti degli anziani, e recepisce positivamente il lavoro della Commissione Speranza per la riforma della assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana, cogliendone la visione e gli aspetti innovativi.
In particolare, spiega, poiché recepisce e introduce elementi di novità quali la lotta alla solitudine e la difesa del patrimonio relazionale, l’abitazione come luogo centrale di vita e di cura, la difesa di un maggior grado di apertura, interazione e ospitalità sia delle famiglie che del volontariato nelle strutture residenziali dedicate. E poi vengono introdotti temi assolutamente poco frequentati nel dibattito nazionale, ma di vitale importanza per una società moderna. La Risoluzione, prosegue, fa riferimento anche ad alcuni interventi concreti che si dovranno attuare fra cui: primo, “incentivare per le persone con familiari in età avanzata forme di lavoro a distanza che consentano di conciliare prestazione professionale e lavoro di cura e assistenza”; secondo, “adottare misure fiscali di vantaggio rispetto alle figure professionali che assistono in casa, spesso in coabitazione, le persone anziane”.
Nel primo caso, si tratta di garantire alla persona anziana il diritto di continuare in qualche modo a lavorare, affiancando e sostenendo in vario modo i giovani; nel secondo si valorizza e si incentiva il lavoro formale degli assistenti familiari e quello informale dei caregiver familiari, dando stabilità e sostenibilità a tutto il nostro sistema di welfare, duramente provato dalle condizioni demografiche del Paese. La chiave di questa riforma è l'abitazione, all'interno di un continuum assistenziale.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)