Già prima dell’arrivo del Covid-19 in Italia 1 anziano su 5 viveva in una condizione di isolamento sociale, senza contatti con altre persone, neppure telefonici, nel corso di una settimana normale. Eppure, 1 su 3 rappresenta un aiuto fondamentale per i familiari.
È quanto emerge dalle rilevazioni effettuate dal programma di sorveglianza Passi d’Argento, coordinato dall’ISS, nel periodo 2016-2019. Questi dati, raccolti sulla popolazione degli ultra 65enni, descrivono il contesto in cui si è diffusa la pandemia che rischia fortemente di aumentare l’isolamento e peggiorare la qualità di vita, soprattutto per gli anziani più fragili o con patologie croniche.
Ed è dedicato proprio agli effetti della pandemia sulle condizioni di vita dei più fragili la trentesima Giornata Internazionale delle persone anziane celebrata dalle Nazioni Unite ogni 1° ottobre. Circa il 18% degli anziani vive una condizione di fragilità che grava principalmente sulle famiglie, il 94% delle persone con fragilità riceve aiuto dai familiari, il 20% da badanti e il 12% da conoscenti.
“Il COVID-19 è certamente una minaccia per la salute degli anziani ma anche per molti aspetti legati alla qualità di vita”, dichiara Maria Masocco, responsabile del coordinamento nazionale PASSI e PASSI d’Argento dell’ISS.
(Fonte: tratto dall'articolo)