Francesco Le Foche, immunologo dell’Umberto I di Roma, si rivolge idealmente ai milioni di italiani, «stremati» da oltre un anno di pandemia, con parole di speranza per il prossimo futuro. Sembra ci sia una certa stabilizzazione e che gli ospedali siano leggermente meno sotto pressione anche se sempre congestionati. La fiducia non deve venir meno però il messaggio deve essere chiaro. Gli anziani dovranno ancora rispettare alcune precauzioni, uscire di casa il meno possibile ed avere ancora un poco di pazienza. Forse porteremo le mascherine fino ad all'autunno. Tutto infatti dipenderà dalla percentuale di italiani vaccinati. I ritardi nella consegna andavano mesi in conto, questi vaccini sono stati sviluppati a velocità record ed è normale che ci siano ora difficoltà organizzative da parte delle aziende farmaceutiche. La buona notizia è che i vaccini sembrano efficaci anche contro le varianti inglese e sudafricana che potrebbero aver dato al virus una maggiore trasmissibilità. Restano dubbi sulla versione brasiliana del Sars-CoV-2. Potrebbe darsi, ma è tutto da dimostrare, che l’efficacia del vaccino sia ridotta, ma non annullata. È necessario comunque avere un sistema di sorveglianza sulla circolazione di questi nuovi ceppi, tenendo conto che le mutazioni fanno parte della storia evolutiva dei virus. Oltre ai vaccini, che si spera saranno resi disponibili in maniera sempre maggiore, molte aspettative sono riposte negli anticorpi monoclonali, farmaci capaci di fermare la progressione della malattia almeno per due tre mesi se dati precocemente nei primi giorni del contagio alle persone che rischiano le conseguenze più severe dal Covid-19, a partire da anziani affetti da altre patologie. Si è visto che questi anticorpi artificiali riducono in modo significativo i ricoveri in ospedale e la mortalità.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)