A Milano uno degli effetti della quarantena è che anche al Pio Albergo Trivulzio sono vietate le visite dei parenti agli anziani ricoverati, aggiungendo così un senso di isolamento al dolore della malattia.
La direzione autorizza infatti l’entrata di un solo parente, nell’orario dei pasti. Ciò provoca un problema con le badanti, che possono portare ai ricoverati il cibo ma non entrare per darglielo. La direzione del Trivulzio si sta attrezzando ed entro 48 ore garantiranno a tutti i ricoverati un servizio di videochiamata con i loro familiari.
Stessa soluzione adottata anche dalle 52 cliniche del gruppo Kos, il più grande gestore di rsa in Italia, che hanno distribuito tablet agli anziani e dato istruzioni al personale perché assista coloro che hanno difficoltà ad utilizzarli. Come per il Trivulzio, le visite per i 5.300 ospiti delle strutture Kos sono contingentate,solo uno al giorno per paziente. Il grosso problema legato al blocco è però per gli anziani con Alzheimer, demenza o altre particolari malattie, che hanno uno stadio di grave non autosufficienza. In quei casi ovviamente il tablet non è una soluzione, perché il malato di solito ha un particolare filo comunicativo che lo lega a una persona scelta come unico contatto con il mondo esterno.
Per questo interrompere questo dialogo può provocare molta sofferenza. Sta quindi ai medici il valutare caso per caso e decidere, cercando di tutelare il malato ma anche i sanitari e i familiari, la soluzione migliore per tutti.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)