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Anziani, le Rsa? “Diventino residence con eventi culturali”

www.redattoresociale.it, 06-07-2021

Vincenzo Maria Saraceni, responsabile della neuroriabilitazione del Mater Olbia Hospital, intervenendo al convegno “Oltre l’Rsa” organizzato a Firenze per riflettere sull’assistenza agli anziani fragili e non autosufficienti ha dichiarato: “La pandemia ha messo in evidenza la chiusura delle Rsa dove non poteva entrare nessuno, servono invece Rsa aperte, che siano luoghi con eventi culturali, spettacoli, giochi aperti alla città e ai familiari dei pazienti, serve un radicale cambio di passo”. Parole simili sono arrivate anche da diverse associazioni, che chiedono che l’Rsa divenga un luogo di cura e non di degenza, e pertanto rimanga un luogo aperto e accessibile.

Gli ospiti delle Rsa non devono essere dimenticati ma, al contrario, devono continuare ad avere relazioni, affinchè la qualità della vita sia garantita in tutto l’arco dell’esistenza di una persona. L’idea è che l’Rsa si debba aprire alle associazioni di volontariato, dentro le Rsa si organizzino spettacoli, lezioni culturali, laboratori di pitture. Secondo il presidente di Auser Costa, “l’Italia ha brutalmente ignorato l’invecchiamento e gli effetti si sono visti durante la pandemia, dove non si è stati capaci di prendere in carico i nostri anziani”. E poi: “Siamo il secondo Paese più vecchio al mondo e questo invecchiamento non è cominciato due anni fa ma venti anni fa, eppure ce lo siamo scordato, tutto quello che è successo era prevedibile”.

Al convegno è intervenuta anche l’assessore toscano alle politiche sociali Serena Spinelli: “C’è sempre più bisogno di avere la capacità di una presa in cura e non in carico a 360 grandi delle persone anziani, che vanno inquadrate nel loro contesto complessivo, c’è sempre più bisogno di costruire percorsi individualizzati di presa in cura, di differenziare i servizi, di incrociare il tema sanitario con quello sociale. Bisogna lavorare sul tema dell’invecchiamento attivo per ridurre l’isolamento”. Dal convegno, organizzato tra gli altri dalla Fondazione Filippo Turati Onlus, dalla Scuola superiore di Scienze dell’educazione “Don Bosco” di Firenze e dall’Arat, è emersa le necessità di pensare a un sistema di welfare generale più articolato teso a migliorare l’assistenza complessiva ad una popolazione sempre più anziana.

L’Rsa ovviamente non può scomparire perchè risolve tanti problemi ma si potrebbe migliorare integrandola con altri servizi del territorio, ad esempio realizzando centri diurni all’interno delle Rsa più efficienti. Queste realtà, in conclusione, non possono essere soltanto un luogo di degenza, ma devono trasformarsi in residence, dove ci sono persone non autosufficienti e persone autosufficienti che magari stanno in una casa di riposo collegata e che sono in grado di entrare in relazione con gli ospiti delle Rsa con una funzione di recupero sociale perché la relazione è la cura principale.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Data dell'articolo2021-07-06
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Fontewww.redattoresociale.it
Approfondimenti Onlinehttps://www.redattoresociale.it/article/notiziario/anziani_le_rsa_diventino_residence_con_eventi_culturali_
Subtitolo in stampawww.redattoresociale.it, 06-07-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Parole chiave: Residenza Sanitaria Assistenziale Welfare