Si sta diffondendo l’idea che gli ultimi ad “uscire” dalla quarantena dovranno essere gli over 70. Per salvaguardarli di più, si dice, in quanto sono più a rischio. E’ vero che il 70% dei morti per coronavirus avevano dai 70 ai 90 anni (e uno su tre dai 70 agli 80), ma è anche vero che questa fascia di età conta quasi 10 milioni di persone, un sesto o circa il 16,5% di tutta la popolazione italiana.
Nei riguardi di questi “anziani” abbiamo qualche debito. Oltre appunto all’altissimo tributo da essi pagato in termini di decessi e contagi (ma non certo per colpa loro, perché infettati da altri magari molto più giovani e asintomatici), è emersa la drammatica circostanza delle Case di riposo, diventate in molti casi focolai del virus.
La presenza degli anziani è fondamentale per molti aspetti nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità. Non dimentichiamo che molti volontari di tante associazioni civiche o ecclesiali hanno una età avanzata senza contare il ruolo dei nonni nella ripartenza quando i genitori non sapranno dove lasciare i bambini. Inoltre come tutti gli altri hanno sofferto l'isolamento e ne hanno subito danni psico-fisici.
Bisogna evitare qualunque forma di discriminazione perchè salvaguardare gli anziani e i più fragili richiede una visione ampia, e non solo “tecnica”, delle persone e dei loro rapporti sociali.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)