Il decreto attuativo della legge 33/2023 sulle “politiche in favore delle persone anziane” è la prima riforma complessiva dell’assistenza agli over 65, con un focus sulla non autosufficienza che oggi in Italia riguarda 3,8 milioni di anziani destinati a diventare 5 milioni nel 2030. La prima novità è quella “prestazione universale” che in via sperimentale riguarderà 25mila anziani non autosufficienti e gravissimi, con Isee entro i 6mila euro.
La sperimentazione da gennaio 2025 a fine 2026: due anni in cui se si sforerà dal budget di 500 milioni, le condizioni di accesso potranno essere ancora ristrette. L’assegno sarà revocato (ma l’indennità di accompagnamento resterà) nel caso in cui non dovesse essere speso, come previsto dal decreto, per retribuire il lavoro di cura e assistenza o per acquistarlo da imprese di servizi. La riforma punta sull’integrazione socio-sanitaria e su un’assistenza quanto più possibile al domicilio dell’anziano, da ammettere ai servizi di cura attraverso i Pua, i punti unici di accesso nelle case di comunità previste dal Pnrr.
Una valutazione multidimensionale unificata, informatizzata e “scientificamente validata” per l’accertamento della non autosufficienza, consentirà di mettere a terra un progetto di assistenza individuale integrata (Pai), in cui la telemedicina dovrà svolgere un ruolo fondamentale. La riforma è approdata in Consiglio dei ministri senza l’Intesa in Conferenza Unificata, per l’opposizione dei governatori di centro-sinistra che chiedevano fondi in più e soprattutto contro il tentativo del Mef di innalzare da 65 a 70 anni la soglia per l’accesso ai servizi socio-assistenziali, semiresidenziali e di cure palliative promessi sulla carta dalla legge.
Una previsione su cui si erano concentrate anche le commissioni di Camera e Senato nei pareri sul provvedimento. La mediazione è nel comma 2 aggiunto all’articolo 2 del decreto: «resta ferma – si legge - la messa in sicurezza della disciplina su prestazioni, interventi e servizi assistenziali nell’ambito dell’offerta integrata dei servizi socio-sanitari in favore di persone non autosufficienti già prevista a legislazione vigente».
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)