In Gran Bretagna si suggerisce di non curare chi è molto in là con gli anni, in caso di saturazione delle terapie intensive.
Certo, quale poi sia il criterio seguito sul campo dagli ospedali inglesi non è dato saperlo dai diretti interessati a motivo della privacy.
Ma veniamo ai dati.
Secondo quelli della regione Lombardia l’età media in terapia intensiva è di circa 70 anni, 10 di più di quelli oltre Manica; il 22% ha oltre 75 anni e il 37% tra 65 e 75 anni. Questa differenza non può essere spiegata col solo fatto che il Regno Unito ha una popolazione più giovane: mentre in Italia il 22% della popolazione è sopra i 64 anni, in Inghilterra la percentuale è del 18,2%.
Probabilmente in quel paese vi è stata una propensione a curare i molto anziani in casa piuttosto che in ospedale, come mostra il recente fiorire di compagnie di cura di anziati malati di Covid-19 a domicilio. Che poi il Regno Unito sia partito con un numero di posti letto in terapia intensiva di 6,6 su 100mila abitanti, inferiore ai 12,5 italiani, può aver aggravato il problema.
Mentre in Italia ce l’hanno fatta anche persone over 90 e persino, come a Genova, una donna di anni.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)