Secondo i dati del Ssn pubblicati su Passi d’Argento il 17% degli over 65 si prende cura di parenti con cui vive, il 14% di familiari o amici con cui non vive e il 5% partecipa ad attività di volontariato. Questa capacità o volontà di essere risorsa è una prerogativa femminile (31% fra le donne rispetto al 24% negli uomini) e si riduce notevolmente con l'avanzare dell'età (coinvolge il 34% dei 65-74enni ma appena il 13% degli over85), ed è minore fra le persone con un basso livello di istruzione e tra chi ha difficoltà economiche.
Nel biennio 2022-2023, quasi il 10% degli intervistati dà un giudizio negativo del proprio stato di salute, riferendo che la propria salute "va male" o "molto male". Il 13% riferisce di aver trascorso nel mese precedente l'intervista almeno 2 settimane in cattive condizioni di salute a causa di problemi fisici, il 10% di aver avuto la stessa esperienza per motivi legati alla salute psicologica e il 7% dichiara di avere avuto limitazioni nel normale svolgimento delle proprie attività, per motivi fisici o psicologici.
Tali valori crescono con l'età e sono più alti fra le donne. In 'Passi d'Argento' si definisce anziano fragile la persona non autonoma nello svolgimento di due o più funzioni della vita quotidiana (come preparare i pasti, effettuare lavori domestici, assumere farmaci, andare in giro, gestirsi economicamente, utilizzare un telefono).
La fragilità è una condizione che non mostra significative differenze fra uomini e donne ma cresce progressivamente con l'età e se riguarda l'8.9% dei 65-74enni raggiunge il 32.7% fra gli ultra 85enni; la quasi totalità delle persone con fragilità non è autonomo ed è sostenuto per lo più dalle famiglie (94.9%).
Il 20.9% degli intervistati ha subito una caduta nei 12 mesi precedenti l'intervista di cui quasi la metà (45.7%) ha riportato una frattura. Quasi il 40% degli over 65 autonomi riesce a svolgere attività di svago, sportive o domestiche, raggiungendo così i livelli di attività raccomandati dall'Oms. Il 22,3% pratica qualche forma di attività fisica, ma non raggiunge i livelli raccomandati, ed è quindi parzialmente attivo. Il restante 37,7% risulta sedentario.
Alle ultime campagne vaccinali contro l'influenza (2022-2023) ha aderito mediamente il 65.3% degli ultra 65enni e il 71% degli ultra 65enni con patologie croniche. Dati di copertura che appaiono ancora lontani dagli obiettivi di copertura minima (75%) e ottimale (95%) indicati nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025. La maggioranza degli italiani ultra 65enni non fuma o ha smesso di fumare da oltre un anno (26.8%), ma una persona su 10 è ancora fumatore (10.9%).
Con l'avanzare dell'età diventa più difficile intercettare chi mantiene questa abitudine o l'ha avuta in passato perché gli effetti infausti dell'esposizione al fumo di sigaretta vanno manifestandosi. Nel biennio 2022-2023 il 17.4% della popolazione ultra 65enne risulta avere un consumo di alcol definito "a rischio" per la salute.
Più frequente fra gli uomini, tale consumo si riduce con l'età (passando dal 21.4% fra i 65-74enni al 9.3% fra gli ultra 85enni). Preoccupante poi il numero di ultra 65enni che assume alcol pur avendo una controindicazione assoluta, quasi una persona su tre (28%) fra le persone affette da malattie del fegato, dichiara di consumare alcol.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)