Gli anziani "vanno difesi" e il sistema delle case di riposo "va rivisto". Le "misure stringenti" adottate nei mesi scorsi nelle strutture per anziani però "dovrebbero evitare di rivedere le criticità che purtroppo ci sono state". Lo sostiene la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein.
"La situazione è diversa rispetto a prima- afferma Schlein- quando il virus ha cominciato a diffondersi siamo stati travolti. Oggi siamo più in grado di prima di intervenire, penso ad esempio allo sforzo delle Ausl per tracciare i contatti e a fare i tamponi".
Allo stesso modo, ricorda la vicepresidente della Regione, "nelle strutture con persone fragili e anziane in questi mesi sono state adottate misure stringenti di sicurezza, che dovrebbero evitare di rivedere le criticità purtroppo che ci sono state".
Certo è che, dopo il lockdown, ora "bisogna ricostruire e rinsaldare il patto intergenerazionale e avere cura delle persone anziane- avverte Schlein- che sono state tra le più colpite dalla pandemia. Dobbiamo cogliere questa occasione per rafforzare i presidi sanitari e socio-sanitari, per conoscere meglio e riuscire ad anticipare i bisogni delle persone anziane, evitando che diventino bisogni di cure sanitarie. Bisogna capire quali sono state le criticità in questi mesi e affrontarle, rivedendo il sistema delle case residenza per anziani e l'accreditamento, insistendo molto sull'assistenza domiciliare: è una delle direzioni in cui siamo intenzionati a investire".
Sulla stessa linea è l'arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi. "Bisogna ridisegnare la città a misura di anziano- esorta- barriere architettoniche, aree verdi, rete dei servizi e tessuto sociale". Secondo Zuppi, inoltre, "dobbiamo ristabilire un nuovo patto. Non c'è futuro senza i giovani, ma non c'è futuro neanche senza gli anziani”.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)