Ci sono femminicidi che passano inosservati, che si fa persino fatica a definire tali, ma che altro non sono, omicidi di genere, anche se stavolta non sono uomini che odiano le donne, ma forse non sanno come amarle, fino in fondo. Si trovano tra le cronache tristi. Anziane coppie che si uccidono insieme in età avanzata, per malattia, per disperazione, in realtà solo per solitudine. È successo anche le settimane scorse: due coppie di coniugi nel ricco Trentino ed in Emilia, quindi non storie di degrado, neppure di povertà. Ma perché femminicidi? Perché alla fine, entrambi consenzienti o no, è lui che uccide lei, salvo poi rivolgere l’arma contro se stesso. Beh, si dirà, l’uomo possiede le armi, oppure anche che il maschio trova il coraggio per farlo. Ma l’analisi non è completa, anzi è superficiale. Perché a ben guardare ci vorrebbe più coraggio ad andare avanti, nella malattia, nel dolore, nell’invalidità. La verità è che mai la moglie uccide il marito anziano e malato e poi si toglie a sua volta la vita.
(Fonte: tratto dall'articolo)