Gli anziani si sentono in salute, ma i dati rivelano una situazione diversa. È la fotografia scattata alla popolazione over 65 da Passi d’Argento (PdA), il sistema di sorveglianza sulla popolazione con 65 anni e più condotto da Asl e Regioni e coordinato dall’Istituto superiore di sanità. Se l’87% della popolazione nazionale degli ultrasessantacinquenni si percepisce in buona salute, i dati analizzati dicono il contrario, in particolare nei parametri relativi a immunizzazione, alimentazione, attività fisica e uso dei farmaci.
La corposa indagine aggiorna il quadro sullo stato di salute e di vita degli over 65, fascia in costante crescita e che ormai si avvicina al 25% della popolazione complessiva. L’Italia è, infatti, ai primi posti in Europa per la crescita dell’indice di vecchiaia: il rapporto tra gli anziani (65 anni e più) e i giovani (meno di 15 anni) raggiunge quota 168,9 e registra così un nuovo record nazionale. I dati riportati elaborano circa 40.000 interviste telefoniche, fatte da operatori sanitari specializzati ad anziani selezionati in tre anni. Sul fronte dell’alimentazione, in Italia, nel triennio 2016-2018, fra gli over 65, il consumo medio giornaliero di frutta e verdura non raggiunge la quantità indicata dalle linee guida per una corretta nutrizione: su 10 persone, 4 non consumano più di 2 porzioni al giorno di frutta o verdura, una quota analoga ne consuma 3-4 porzioni, solo 1 persona su 10 arriva a consumare almeno 5 porzioni al giorno (five a day), come raccomandato. E ciò a fronte di una percentuale piuttosto contenuta – il 12,7 % su base nazionale – di ultra65enni con problemi accertati di masticazione e di circa il 43% di popolazione anziana sovrappeso. Infine, l’89,2% degli ultra65enni italiani dichiara di aver assunto farmaci nella settimana precedente l’intervista. Un dato che in parte – commenta Michele Conversano - presidente di Happy Ageing Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo – viene confortato dall’attenzione data dal medico alla corretta assunzione e controllo di farmaci da parte degli anziani. L’analisi dei dati dell’indagine, dell’Istituto Superiore di Sanità, fa emergere una enorme disparità regionale dello stato di salute degli anziani e stili di vita ancora lontani dalla soglia stabilita per il raggiungimento di un invecchiamento attivo.
(Fonte: tratto dall'articolo)