Nelle Rsa e nelle strutture sociosanitarie in Italia manca personale: medici in alcune Regioni, operatori sociosanitari in altre, ma soprattutto, con ampia diffusione, mancano infermieri professionali. Il problema della carenza di infermieri in parte è legato all’esplosione del Covid, poiché durante la pandemia la sanità pubblica ha assunto moltissimi infermieri, tra cui molti che prima lavoravano in Rsa o strutture sociosanitarie. Ma tale mancanza ha radici lontane, come esposto da Angelo Mastrillo (Uneba Veneto), dal 2001 a oggi i posti nei corsi di laurea (a numero chiuso) per infermieri sono mediamente del 24% inferiori al fabbisogno di infermieri stimato dalle organizzazioni di categoria, e in ogni caso non tutti gli studenti arrivano alla laurea. E i laureati sono il 39% in meno del turnover annuale di infermieri, nei valori medi degli ultimi 20 anni.
Se non ci sono abbastanza infermieri gli enti non possono continuare a garantire lo stesso servizio agli anziani non autosufficienti. Ridurre la qualità del servizio non è dunque la “scelta” di una categoria. Non rispettare gli standard di personale fissati dalle Regioni, men che meno. In assenza di altri interventi, rimane allora la scelta più dolorosa, quella che varie strutture per anziani hanno già dovuto compiere: ridurre i posti letto, creando ulteriori e gravi difficoltà alle famiglie. Senza dimenticare le possibili conseguenze sul futuro delle Rsa e dei loro posti di lavoro se saranno ancora costrette ad operare a mezzo servizio.
Uneba avanza tre proposte che, seppur non risolutive, possono risultare preziose: far arrivare infermieri qualificati dall'estero (Uneba è al lavoro, con altri partner del non profit, per costruire collaborazioni con scuole per infermieri estere), formare e inserire nelle strutture operatori sociosanitari con formazione complementare che operino sotto la guida degli infermieri per garantire maggiore qualità del servizio, infine utilizzare le nuove tecnologie. A tal proposito l’Associazione ricorda di impiegare già un sistema robotizzato per la preparazione delle dosi di farmaci giornalieri per gli anziani: l'infermiere, libero da questa mansione meccanica, può dedicarsi appieno alla persona assistita.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)