La Sigg ricorda che la necessità di sopportare il freddo in casa per il caro-bollette non è solo una condizione spiacevole ma anche pericolosa per la salute degli anziani soprattutto per l’apparato cardiovascolare. Generalmente con l’avanzare dell’età il sistema di termoregolazione si deteriora e molti anziani avvertono maggiormente freddo anche in casa, soprattutto agli arti e alle estremità, perché l’organismo concentra il calore nelle parti fondamentali del corpo, cioè cuore, cervello e polmoni.
Spesso l’anziano può sentire freddo perché ha una pelle sottile con minor grasso corporeo, o perché si muove o mangia poco o ha una massa muscolare ridotta e un metabolismo rallentato con minore produzione di calore. Ma una sensazione di freddo continua dovuta a un tempo prolungato di esposizione a basse temperature in casa, può comportare una riacutizzazione di malattie respiratorie e cardiache, delle cadute, con il drammatico corollario delle fratture e un aumento dei ricoveri ospedalieri e fino anche della mortalità.
Inoltre studi epidemiologici dimostrano che vivere in una casa fredda aumenta il rischio di ictus e infarto, in chi ha già problemi cardiaci. Il freddo domestico può anche avere effetti dannosi sul sistema respiratorio e aggravare malattie come l’asma e la broncopneumopatia cronica ostruttiva. Gli effetti del freddo in casa possono pesare anche sulla mobilità degli anziani con un impatto subdolo sulle cadute. Inoltre la sensazione di freddo può aumentare il dolore cronico, specialmente quello legato a patologie tipiche dell’età avanzata come l’artrite o l’artrosi.
Ciò potrebbe aumentare il rischio di subire una caduta o qualche altro infortunio in casa. Oltre agli effetti diretti delle basse temperature, una casa fredda può innescare un’altra serie di fattori ambientali che possono comportare conseguenze dannose sulla salute degli anziani, come l’umidità e la muffa, che sono più comuni nelle case scarsamente riscaldate. Le spore rilasciate dai funghi della muffa irritano i polmoni e possono esacerbare condizioni come l’asma.
Si stima che in Italia siano 3 milioni gli anziani non in grado di riscaldare adeguatamente le proprie case e che in Europa sono 36 milioni di over 65 che soffrono di “povertà energetica”. Un progetto pilota è in corso di sperimentazione in Inghilterra e prevede di assicurare un finanziamento dal Fondo governativo di sostegno alle famiglie, per estenderlo ad anziani con più di 60 anni affetti da patologie polmonari croniche come enfisema, bronchite cronica e in difficoltà a pagare le bollette del riscaldamento.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)