Se è vero che l’età media si è allungata è anche vero che il concetto stesso di anziano è cambiato. Un tempo era tale chi raggiungeva i sessant’anni. Oggi i sessantenni sono ancora al lavoro e, a volte, molto più vivaci intellettualmente dei giovani. Un neo pensionato ha quasi 67 anni e non percepisce un reddito di lavoro dipendente: ma questo non fa ancora di lui un «anziano». Di solito, nella terza età si includono tutti coloro che iniziano ad avere “acciacchi” di una certa importanza, che cioè non hanno la capacità di gestire da soli i bisogni quotidiani e necessitano di un parente o di un badante. Si può ad esempio trattare del figlio, che fa da autista, o della figlia che provvede a cucinare o ancora della donna delle pulizie che assume spesso le vesti di “tuttofare” e finisce, nei casi più gravi, per convivere con l’anziano. Chi però non può permettersi l’assistenza esterna è costretto ad ospitare l’anziano in casa quando questo/a rimane vedovo/a. Ed allora lo si fa rientrare nel nucleo familiare per poter usufruire di agevolazioni fiscali, assistenziali e di sostegni economici.
(Fonte: tratto dall'articolo)