Una ricerca pubblicata da JAMA Neurology, che ha preso in considerazione 14 studi pubblicati sull'argomento, per un totale di 4,2 milioni di persone indagate, dimostrerebbe che le persone che soffrono di apnee nel sonno, presentano il 26% in più di probabilità di andare incontro a declino cognitivo rispetto a chi non ha difficoltà di respirazione mentre dorme. Le difficoltà di respirazione notturna, i cui fattori di rischio includono età avanzata e obesità, sarebbe associata a un leggero peggioramento della ‘funzione esecutiva’, cioè dei processi mentali coinvolti nella pianificazione, nell’attenzione, nel seguire le istruzione e nel multitasking, anche se non influenzerebbe la memoria. “Identificare una difficoltà di respirazione nel sonno nelle persone anziane potrebbe aiutare a prevedere il rischio futuro di compromissione cognitiva ed è dunque importante per la diagnosi precoce di demenza”, sottolinea Yue Leng, dell’Università della California di San Francisco, che ha coordinato il lavoro. “Inoltre, questi problemi sono curabili, il che potrebbe contribuire a ridurre il rischio nel lungo periodo”.
(Sintesi redatta da: Rondini Laura)