Renzo Arbore ( 83 anni) è stato tra i primi a firmare l’appello di Pupi Avati per un cambio di passo culturale della tv pubblica nell’emergenza Covid-19.
Ha lanciato un'idea per impegnare gli anziani in questo tempo di confinamento a casa. Una donazione di wifi limitata nel tempo perché possano essere aiutati a passare il tempo e, nello stesso tempo acquisire nuove competenze digitali.
Una sorta di scambio intergenerazionale che l'attore ha spiegato così: “La grande nemica da sconfiggere ora che siamo in casa è la noia, per questo invito i miei coetanei a vincere la diffidenza verso la rete e a cominciare ad esplorarla. E’ vero che c’è un revival della tv generalista, ma sul web si può reperire di tutto, dalle vecchie gag di Walter Chiari alla canzone che ci ha fatto sognare”.
Arbore è un navigatore della prima ora ed esplora la rete da anni per ritrovare con un clic maestri dell’umorismo come Aldo Fabrizi ma anche per alimentare sue passioni, dalla musica messicana a quella capoverdiana. Oltre a prendere parecchio, Arbore alla rete dà anche e non solo su Facebook: chiuso a casa nella 'clausura da coronavirus', sta mettendo il turbo al suo Renzoarborechannel.tv, canale che esiste, spiega, da molti anni: “Era una sorta di divertissement per gli amici o poco più, ma adesso ci sto lavorando praticamente tutti i giorni”.
Tra l'altro ha riadattato ai tempi del coronavirus alcuni classici napoletani: così "Natale in casa Cupiello" è diventato "Quarantena in casa Cupiello" e il refrain " Ma la notte no" è stato riadattato a “m’appesto, m’appesto, m’appesto se esco, se sto in quarantena no...” ; sempre per convincere tutti a stare a casa.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)