Circa un adulto su dieci offre un supporto a un familiare malato, disabile o anziano: è il caregiver familiare, ruolo stressante che può facilitare depressione, ansia, stati di stress. Non è un caso se tra i caregiver siano state riscontrate con una certa frequenza casi di pressione arteriosa elevata e di ridotta risposta immunitaria. Ma, come indica una recente revisione sistematica realizzata da un gruppo di ricercatori guidati da Christina Jones del Royal Alexandra Children’s Hospital di Brighton, su alcune di queste condizioni può avere un effetto positivo riportare per iscritto le proprie emozioni. Il modello di scrittura fa riferimento alla Written emotional disclosure (WED), una forma di trattamento psicologico messo inizialmente a punto dagli psicologi sociali James Pennebaker e Sandra Beall.
L’esercizio di scrittura per i caregiver va realizzato senza preoccuparsi degli aspetti formali (ad esempio la correttezza grammaticale), ma finalizzandolo alla libera espressione delle proprie emozioni, un intervento di facile realizzazione che non comporta costi. "La nostra metanalisi ha dimostrato che la WED migliora in generale sintomi e stato di salute nei caregiver", hanno dichiarato gli autori della ricerca, anche se non modifica parametri come depressione, ansia, pensieri intrusivi. C’è però da tenere presente che il trattamento psicologico testato negli studi ha una durata limitata, mentre la condizione di caregiver è per sua natura protratta.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)