Il team del VU University Medical Centre di Amsterdam ha annunciato di aver abbinato l'apprendimento automatico a una tecnica di risonanza magnetica capace di rilevare forme precoci di demenza, come il deterioramento cognitivo lieve.
A differenza degli attuali strumenti diagnostici a disposizione, in grado di rilevare la demenza quando ha raggiunto forme avanzate, il nuovo approccio consente di anticipare la diagnosi e, di conseguenza, consentire trattamenti precoci e più efficaci.
Nello studio è stata unita l'IA all'Asl (Arterial Spin Labelling), una tecnica di risonanza magnetica che crea immagini che mostrano la quantità di sangue distribuita in varie regioni del cervello in modo da distinguere i pazienti con diversi livelli di deterioramento cognitivo e prevedere lo stadio della malattia di Alzheimer.
Hanno partecipato allo studio 100 pazienti con diagnosi di probabile malattia di Alzheimer, 60 pazienti con lieve deterioramento cognitivo e 100 con declino cognitivo soggettivo, nonché 26 persone sane. Il sistema ha individuato chi era colpito da Alzheimer e chi soffriva di altre forme di deterioramento cognitivo.
I ricercatori sono stati in grado di predire la diagnosi di Alzheimer o la progressione di singoli pazienti con un alto grado di accuratezza, dall'82 al 90%.Intanto i ricercatori di Cambridge hanno sviluppato uno strumento di IA in grado di prevedere in quattro casi su cinque quali pazienti con sintomi precoci di demenza rimarranno stabili nel tempo o svilupperanno l'Alzheimer.
Testando il loro algoritmo su 2mila persone, hanno dimostrato che, usando solo i risultati di test cognitivi e immagini di risonanza magnetica, è possibile distinguere tra persone con un decadimento cognitivo lieve e stabile e quelle che, invece, sono progredite verso la malattia di Alzheimer entro un periodo di tre anni.
(Sintesi redatta da: Lupini Lucio)