Gli over 50 italiani detengono il 60% della ricchezza del Paese e possono contare su redditi più alti rispetto alla media. Il loro ritiro dal lavoro avverrà fra qualche anno e con il nuovo sistema contributivo avranno vitalizi ridotti anche del 40% rispetto all’ultimo stipendio percepito e per conservare il loro stile di vita dovranno ricavare un’extra-entrata. E’ dunque un momento particolarmente delicato per investire e bisogna evitare i passi falsi. Tra gli errori più frequenti c’è quello di rivolgersi verso strumenti molto rischiosi, come le azioni, che garantiscono una rapida crescita di capitale ma con alto rischio. Altro errore è quello di non utilizzare i risparmi e lasciarli sul conto corrente, vedendo quindi rimpicciolirsi il patrimonio in termini reali. Francesco Figliomeni, analista di Decalia Am suggerisce di avere un mix di strumenti da mettere in portafoglio di tipo obbligazionario (titoli di Stato o bond societari) e di tipo azionario ma preferibilmente con fondi d’investimento o Etf (ETF è l’acronimo di Exchange Traded Fund). Dopo la crisi del mattone l’esperto propone di guardare titoli azionari con dividendi alti e stabili nel tempo, magari puntando su fondi comuni d’investimento che scommettono su azioni globali ad alto dividendo o scegliere gli Etf della stessa categoria che presentano costi e commissioni molto più contenuti. Secondo Marco Aboav, “head of asset allcoation” di MoneyFarm investire per un ultra cinquantenne deve avere come scopo primario di riuscire ad andare in pensione con un buon reddito. Ciò implica un rischio medio-alto per provare ad accrescere il capitale, che è meglio ridurre quando si raggiunge la pensione. Comunque per mettersi al riparo da imprevisti, è consigliabile contemporaneamente investire anche un capitale con un profilo di rischio basso.