Sulla rivista Annals of the Rheumatic Diseases, un gruppo di ricercatori all’Università dell’Alabama di Birmingham ha pubblicato uno studio condotto su 17.433 e 16.796 pazienti anziani che avevano avuto, rispettivamente, infezioni o ictus e malattie coronariche. L’età media del campione era di 69 anni e circa l’80% era costituito da donne. Tutti i pazienti, sottoposti ai multibiomarker disease activity test (MBDA) di valutazione della malattia con esami del sangue, avevano una diagnosi di artrite reumatoide. Sono stati esaminati casi di ricovero in ospedale per eventi quali infezioni gravi, come polmoniti o sepsi, infarto e malattie coronariche. Dai risultati sarebbe emerso che i pazienti con i punteggi più bassi di MBDA tendevano ad essere mediamente più giovani, avevano meno comorbidità e usavano meno corticosteroidi, ma più farmaci biologici. In totale, durante il follow-up, si sarebbero verificati 452 casi di infezione, 132 infarti e 181 eventi coronarici. Per i ricercatori si tratta di dati che suggeriscono un collegamento tra artrite reumatoide e malattie cardiache che renderebbe opportuno un controllo della patologia per ridurre gli attacchi di cuore e le infezioni.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)