Gli “assistenti digitali” sono sempre più presenti nelle nostre case, spesso in quelle degli anziani che li usano soprattutto nelle funzioni di domotica. Una tecnologia che può essere installata su vari dispositivi (negli smartphone, nelle auto, nelle case sotto forma di “altoparlanti intelligenti”) ma che può raccogliere e memorizzare una grande quantità di dati personali.
L'assistente virtuale può acquisire informazioni su scelte, preferenze, stili di vita, consumi, interessi dell'utente e di chi è con lui nello stesso ambiente. Può individuare anche caratteristiche biometriche (ad esempio voce e volto, se c'è una videocamera), geolocalizzare l'utente e i suoi spostamenti e conoscere i dati anagrafici, il sesso, fino agli stati emotivi di chi lo usa.
Per favorire l’uso informato e consapevole di questi strumenti, il Garante della privacy ha messo a disposizione un Vademecum.
Questi in sintesi i suggerimenti forniti dal Garante:
- Leggere, al momento dell’attivazione, l’informativa sul trattamento dei dati personali per capire “quali e quante informazioni saranno acquisite direttamente dall’assistente digitale (ad esempio, tramite microfono e/o videocamera)”; “come potrebbero essere utilizzati o trasferiti a terzi i dati”; “chi e come potrebbe ricevere i dati raccolti e se sono possibili, per qualsiasi ragione, accessi ‘in diretta’ al microfono e alla videocamera dello smart assistant”; “dove sono conservati questi dati e per quanto tempo”;
- Fornire solo le informazioni specificamente necessarie per la registrazione e attivazione dei servizi; utilizzare pseudonimi per gli account, soprattutto se riferiti a minori, i quali possono essere esclusi dall’utilizzo dello smart assistant impostando password o impronte vocali;
- Evitare di utilizzare l’assistente digitale per memorizzare informazioni delicate (sulla propria salute, le password, i numeri delle carte di credito) e valutare rischi e benefici dell’eventuale accesso da parte dello smart assistant ai dati (rubrica, foto, agenda, ndr) conservati sul dispositivo in cui è installato;
- Disattivare il dispositivo quando non si usa (cioè quando è in 'passive listening' o “dormiveglia”) e scegliere con cura la parola di attivazione, evitando ad esempio nomi di persona o di oggetti di uso quotidiano (per non causare attivazioni involontarie). I dati memorizzati o filmati in questa fase possono infatti essere inviati a terzi o comunque conservati su server esterni.
- Decidere di disattivare funzioni specifiche dell'assistente virtuale ( come inviare messaggi ad altre persone, pubblicare contenuti sui social o effettuare acquisti online) o inserire, laddove possibile, una password per autorizzarne l’uso solo su specifica richiesta dell’utente.
- Cancellare la cronologia delle informazioni o eliminare dalla cronologia alcune tipologie di dati ritenuti “sensibili”.
- Disattivare gli eventuali account personali creati e cancellare tutti i dati registrati all'interno o sulla App di gestione del dispositivo se si decide di vendere o dismettere l'assistente virtuale. Chiedere la cancellazione dei dati raccolti e conservati nei database dell’azienda produttrice o di altri soggetti.