In Italia sono circa il 46% le persone di oltre 50 anni a cui sono state diagnosticate almeno 2 tra 14 condizioni croniche (dati Share2011). Per le persone affette da multimorbidità l’Italia ha introdotto nuove misure per adeguare sistema sanitario e pratiche assistenziali. Sono già presenti a livello locale dei programmi integrati, prevalentemente a livello regionale, che danno buoni risultati in termini di integrazione tra erogatori di assistenza, di trasferibilità, di ottimizzazione delle risorse e di coinvolgimento di familiari e caregiver. Manca però una visione politica nazionale, perché i servizi sanitari, gestiti dal servizio sanitario regionale, e i servizi sociali, gestiti dai Comuni, sono due settori distinti e poco integrati. Inoltre in Italia c’è una forte competenza di assistenza informale e privata, aiutata dal fatto che il sistema pubblico preferisce prevedere dei versamenti alle persone non autosufficienti piuttosto che fornire l’erogazione diretta di servizi. C’è comunque la possibilità di sviluppare e diffondere nuovi modelli di cure integrate, come l’esperienza del progetto ICARE4EU. Bisogna ripensare gli attuali modelli di cura, traendo anche esempio dalle nuove iniziative in Italia e in Europa che confermano l’importanza di coinvolgere il paziente multi cronico e di chi lo assiste, tramite l’utilizzo di nuove tecnologie, supportando il mantenimento del malato presso il proprio domicilio. E’ fondamentale lo sviluppo di meccanismi che favoriscano il coordinamento e la coordinazione tra i vari erogatori, con un efficiente utilizzo delle risorse.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)