Con il bando pubblicato nel 2010 dalla Regione Piemonte per sostenere servizi integrati nell’area dell’assistenza familiare mediante reti territoriali, sono stati realizzati interventi di welfare mix a sostegno di famiglie e assistenti familiari (o ‘badanti’) nell’ambito del lavoro di cura professionale. Ora la Regione ha deciso di rimettere in discussione il modello piemontese dell’assistenza familiare e, per promuovere interventi efficaci, ha commissionato un’indagine propedeutica allo sviluppo di nuove linee guida. La rilevazione realizzata ha evidenziato innanzitutto un cambiamento nei bisogni e nelle disponibilità di famiglie e assistenti familiari: da un lato sono emersi i limiti del modello “convivenza h24” che, oltre ad essere sempre meno accettato dagli assistenti familiari, presenta numerose criticità riguardo al peso psicologico ed emotivo del lavoro di cura. Dall’altro lato una maggior specificazione delle esigenze di cura e di assistenza porta all’individuazione delle figure professionali più adeguate a rispondervi. Il nuovo modello regionale di promozione dell’assistenza familiare non potrà prescindere dal riconoscimento del valore del lavoro di cura e dalla conseguente valorizzazione dei percorsi formativi e delle esperienze e competenze acquisite dal singolo assistente familiare; nel contempo dovrà essere in grado di rispettare e valorizzare le peculiarità dei territori per promuoverne una partecipazione capace di esprimere la pluralità delle risorse e delle caratteristiche locali. Anche per rispondere a queste necessità, la dimensione territoriale interessata dalla futura progettazione è quella dei Distretti della salute e della coesione sociale.
(Fonte: tratto dall'articolo)