In Italia una persona su 5 ha già compiuto 65 anni. Con l'invecchiamento, soprattutto dopo gli 80 anni, può succedere che gli anziani non dispongano di risorse economiche sufficienti per assicurarsi un’assistenza adeguata, e si affidino alla propria famiglia. E' in questi giorni all'esame delle commissioni parlamentari una proposta di legge, presentata dalla senatrice Cristina De Pietro nel 2015, che si rivolge a chi decide di assistere un parente (entro il terzo grado). L'anziano assistito non deve superare il reddito annuo di 25mila euro ISEE, essere convivente con il parente da almeno 6 mesi, ed aver superato gli 80 anni. Chi rientrerà nei parametri, avrà diritto a detrazioni fiscali sul reddito, pari al 19% delle spese sostenute per un massimo di 10.000 euro annui. Nel caso la persona che si occupa dell'anziano non percepisca reddito, gli saranno versati 1.900 euro annui dall'Inps come rimborso spese. In caso di lavoratori, invece, potranno richiedere, al massimo per due anni e in maniera reversibile, di avere il contratto in part time. Sono all'esame delle commissioni anche altre diverse proposte sul tema.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)