L’articolo offre una sintesi dell’ultimo Rapporto OECD sul tema dell’assistenza alle persone affette da demenza. Nei paesi OECD sono quasi 19 milioni le persone affette da questa patologia e molte di più quelle quelle coinvolte nella loro cura. L’ultimo rapporto OECD sulla demenza “Care Needed: Improving the Lives of People with Demetia” cerca di fare il punto sulla situazione nei diversi paesi e compara gli interventi e le politiche messe in atto. I dati sulla prevalenza della malattia per classi di età mostrano un aumento dei casi di demenza al crescere dell’età. Ne è affetto il 2% delle persone fra i 65 e i 69 anni ma, fra gli ultranovantenni, si arriva al 41% (OECD Health Statistics, 2017).  Con l’incremento della popolazione anziana, si prevede una prevalenza della demenza che dovrebbe portare a 41 milioni di malati nel 2050. l’Italia è al secondo posto per prevalenza della demenza (22,5 persone ogni 1000 di qualsiasi età nel 2017), primo il Giappone (23,3 per 1000) e terza la Germania (20,2 per 1000). Il Rapporto OECD  illustra brevemente la letteratura sulla riduzione della prevalenza  che si compone di due studi condotti negli Stati Uniti (Mattews et al., 2013) e 6 in Gran Bretagna (Langa et al., 2017). Approfondisce poi due articoli che affrontano il tema della prevenzione (Livingston, 2017 e Leshner et al., 2017). Nell’impossibilità di bloccare lo sviluppo della demenza, diventano cruciali i servizi sociali e sanitari per migliorare la qualità di vita dei malati e delle loro famiglie e per ridurre il deterioramento cognitivo. Bisogna puntare inoltre sul sostegno dei caregiver, sull’adeguamento delle strutture residenziali (con la previsione di ambienti dementia-friendly”), sulla riduzione dei tempi di ricovero in ospedale e su un miglior accesso alle cure palliative.