Ogni anno in Italia si ammalano di tumore all’ovaio circa 5mila donne, in maggioranza nella fascia d’età tra i 50 e i 65 anni. Per tutte queste pazienti l’ospedale è una meta obbligatoria anche nei periodi di follow-up: lo è per la chemioterapia, per i controlli, le analisi del sangue o più banalmente per ritirare i farmaci.
In questo periodo di emergenza Covid e di lockdown uscire di casa non è agevole e soprattutto è motivo di ansia, per i pericoli dovuti al virus amplificati da un quadro immunitario indebolito dalla malattia. GSK ha pensato a loro ed ha dato il via ad un programma di supporto integrato chiamato Noi per t(r)e, titolo che sottende l’attenzione dell’azienda alle pazienti, ai loro familiari e ai medici che le hanno in cura.
(Fonte: tratto dall'articolo)