L’assistenza medica in remoto, oggi che la tecnologia pervade la vita di molte persone, anche anziane, è sicuramente una opportunità da non perdere. Soprattutto per alcune aree del Paese può significare implementare i servizi di assistenza primaria. Basti pensare al caso delle aziende sanitarie che operano in territori difficili e sparsi, come quelli di montagna, che hanno un basso indice demografico e un’età media da record di longevità. A tal proposito sostiene Roberto Testa, direttore generale dell’Asl dell’Aquila: “Il nostro territorio è caratterizzato da montagne e da una rete viaria articolata e la popolazione risiedente è caratterizzata da un alto indice di vecchiaia, fra i più alti in Italia. In questi comuni è indispensabile intervenire con la telemedicina, in modo tale da riservare l’accesso ospedaliero solo nei casi strettamente necessari”.
In effetti recentemente le Asl abruzzesi hanno aderito ad un progetto pilota per l’uso della telemedicina destinato ai pazienti affetti da retinopatia diabetica, al quale le persone interessate stanno rispondendo positivamente. La telemedicina si configura ad oggi come uno degli strumenti più utili per affrontare lo “tsunami grigio”, vale a dire l’aumento della popolazione anziana e delle persone affette da malattie croniche o pluripatologie.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)