Il recente rapporto Il diritto di invecchiare a casa propria di Auser e Spi Cgil, analizza i problemi e le prospettive della domiciliarità in Italia. La ricerca richiama i dati Istat secondo cui nel 2016 gli ultra65enni rappresentavano il 22% della popolazione, nel 2025 costituiranno il 24,7% e nel 2045 il 33,7%. Se longevità non significa automaticamente perdita di autosufficienza, l’analisi delle previsioni riporta un aumento dei non autosufficienti del 12% nel 2025 e del 40% nel 2045. A fronte di questo aumento diminuiscono le risorse umane disponibili per l' assistenza. Il rapporto sottolinea che, con l’attuale tasso di occupazione femminile(48,1%) e l’obiettivo di raggiungere il livello medio europeo del 61,5%, si prospetta la diminuzione di 2,5 milioni di donne nel lavoro di cura. Le famiglie si impoveriscono e fanno fatica a sostenere il costo delle assistenti familiari al punto che, in molti casi,si pensa di rinunciare al lavoro per assumere questo ruolo. Per il 2030 si stima un fabbisogno aggiuntivo di 500.000 assistenti familiari. Nello stesso tempo la ricerca sottolinea che sono diminuiti del 21,4 % gli anziani beneficiari del servizio di assistenza domiciliare (Sad) passando dall’1,6% nel 2009 all’1,2% nel 2013.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)