I caregiver in Italia hanno come età media 60 anni, sono soprattutto familiari dei malati e solo ora la società si sta accorgendo della loro fatica. Per cercare di capirne le esigenze e i bisogni, il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino ha iniziato un lavoro di ricerca, partendo dal solo test che ha avuto un minimo di validazione scientifica a livello internazionale, studiato in Austria e che ora si sta validando anche sulla popolazione italiana. Il CNA-D (Carers’ Needs Assessment for Dementia) individua 18 aree problematiche con 18 domande e il progetto pilota realizzato su 40 italiani dimostra che il test è esaustivo anche qui. Ne risulta che nel 71% dei casi, alle persone che hanno manifestato un bisogno ai centri di cura, non viene dato alcun supporto socio-assistenziale e nel 20% l’aiuto c’è, ma è ritenuto insufficiente. Ben nove caregiver su dieci «lavorano» senza percepire il necessario sostegno esterno, e la loro richiesta primaria è la possibilità di avere un piano sul percorso futuro: informazioni su dove chiedere aiuto, quali pratiche si dovranno affrontare, gli strumenti, i presidi». Quando sarà validato, il CNA-D dovrebbe dare voce (e risposte) ai caregiver, che richiedono aiuto poiché vivono in un realtà particolarmente complessa, dove anche esigenze comuni diventano problematiche, e dove avere del tempo per poter pensare a sé stessi un lusso.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)