L’Italia è protagonista nella ricerca e nella sperimentazione dei progetti europei dedicati alla robotica di assistenza. Si è appena concluso il progetto europeo Robot-Era (www.robot-era.eu/), coordinato dall’Istituto di Bio Robotica Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che ha sperimentato in 160 case di anziani (tra Italia e Svezia) degli assistenti robotici. Sono piattaforme mobili dotate di sensori e manipolatori (braccia meccaniche) in grado di muoversi negli ambienti domestici, aiutando gli anziani nei servizi quotidiani e nell’interazione a distanza con familiari e medici. Ormai molte tecnologie sono mature (navigazione autonoma, interazione, teleoperazione) e socialmente accettate, come conferma il progetto europeo GiraffPlus (www.giraffplus.eu), coordinato dall’università svedese di Örebro, con il contributo degli istituti Istc e Isti del Cnr insieme con l’Asl RM/A di Roma nella sperimentazione. Qui i robot per l’interazione remota sono stati testati in case di anziani italiani, spagnoli e svedesi in lunghi periodi, per capire quanto un robot possa essere presente nella quotidianità di una persona in tarda età senza disturbare o stancare. E’ risultato che, se opportunamente progettato, un assistente robotico può diventare quasi come un membro della famiglia. Altri dispositivi robotici per il monitoraggio e lo stimolo cognitivo nel progetto europeo EnrichMe (www.enrichme.eu), curato dall’italiana Elettronica Bio Medicale mentre il progetto Acanto (www.ict-acanto.eu/), coordinato dall’Università di Trento, sta sviluppando un robot personal trainer di aiuto per gli esercizi fisici quotidiani. L’ Istituto Italiano di Tecnologia di Genova sta per realizzare un assistente umanoide che costerà come un’utilitaria. La Commissione Europea punta sulle tecnologie robotiche per abbattere il costo sociale ed economico dell’invecchiamento.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)