Aumentano gli anziani colti da depressione che si rivolgono al servizio psichiatrico dell’Usl 1. Ma aumentano anche i giovani ricoverati nel reparto di Psichiatria. A lanciare l’allarme è il direttore della Psichiatria di Belluno, Bruno Forti. «Abbiamo rilevato negli anni un incremento sensibile di domanda di accesso ai servizi da parte degli over 65», dice il primario, che prosegue: «Alla base di queste richieste ci sono problematiche depressive», sottolinea il primario, «che non sono necessariamente legate a problemi cognitivi, cioè alla demenza o Alzheimer». Per Forti si tratta di un problema psicologico che nasce non solo dalla solitudine, ma anche da difficoltà fisiche. Ad inviare questi pazienti anziani dallo psichiatria è direttamente il medico di famiglia, che spesso è tra le poche persone che si interfacciano con gli utenti con un’età avanzata. Si tratta di persone colte da ansia, insonnia, inappetenza, perdita di interesse, depressione appunto». Ad essere colpite maggiormente da questi problemi sono le donne «sia perché vivono più a lungo sia perché magari sentono di più anche la solitudine», continua Forti. «Si tratta, comunque, di una malattia che va affrontata insieme alla famiglia, col marito o la moglie a seconda di chi sia il soggetto depresso, e i figli».
(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)