Da un report di Inps e Nuova collaborazione sull’evoluzione del lavoro domestico in Italia, emerge come dal 2022 il calo del lavoro domestico regolare è simile tra maschi e femmine, anche se il peso delle donne sul totale rappresenta l’88,6%. Nel 2023 il numero di badanti, rispetto al 2022, registra un decremento pari a -4,4%, che interessa quasi tutte le zone di provenienza, la diminuzione più elevata riguarda i lavoratori provenienti dall’America del Nord (-21,1%).
Più importante è stata la flessione delle colf (-10,5%), che ha riguardato in particolare i lavoratori provenienti dall’Africa del Nord (-33,0%) e dall’Asia Orientale (-26,2%), mentre il minor decremento viene fatto registrare da quelli provenienti dalle Filippine (-4,5%). La tipologia colf è prevalente tra i lavoratori italiani e quasi tutti i lavoratori stranieri, ad eccezione di quelli provenienti dall’Europa dell’Est, dall’Asia Medio Orientale, dal Nord Africa e dall’America Centrale, in cui prevale la tipologia badante.
La composizione dei lavoratori per nazionalità evidenzia una netta forte prevalenza di lavoratori stranieri, che nel 2023 rappresentano il 68,9% del totale, quota che conferma il trend decrescente iniziato nel 2022. Calano anche i lavoratori italiani con una flessione pari al -5,8%. Rispetto alla zona di provenienza nel 2023 l’Europa dell’Est continua ad essere la zona geografica da cui proviene la maggior parte dei lavoratori domestici con 297.373 lavoratori, pari al 35,7% del totale dei lavoratori domestici, seguiti dai 259.689 lavoratori di cittadinanza italiana (31,1%), dai lavoratori del Sud America (8,1%) e dell’Asia Orientale (5,8%).
Dieci anni fa la quota di lavoratori dell’Est europeo era pari a 45,4% contro il 23,4% dei lavoratori italiani. Nella distribuzione geografica dei lavoratori domestici emerge il Nord Ovest con il 30,7%, segue il Centro con il 27,6%, dal Nord-Est con il 19,9%, dal Sud con il 12,2% e dalle Isole con l’9,6%. A livello regionale i lavoratori domestici italiani diminuiscono in tutte le regioni, in modo particolare in Molise (-11,6%), Calabria (-11,2%) e Campania (-9,5%), come i lavoratori domestici stranieri che fanno registrare i maggiori decrementi in Calabria (-13,1%), Puglia (-12,5%) e Campania (-12,3%).
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)