Aurelio Amendola fotografo di alcuni grandi artisti del Novecento, da Marino Marini a Burri, da Vedova a Andy Warhol, da Ceroli a Henry Moore a tanti altri, è stato, se non l'unico, fra i pochissimi fotografi a scattare nella Factory dell'artista americano Andy Warhol. «Successe la prima volta nel 1977, ero a NewYork con lo scultore Finotti e un giorno gli dissi che volevo fotografare Warhol. Non parlavo inglese e gli chiesi se poteva chiamare la sua segretaria per fissare un appuntamento. Finotti mi passò la cornetta. La segretaria era un'italiana, di Padova, si chiamava Laura e mi chiese subito bruscamente: lei chi è per voler fotografare Warhol? Io mi indispettii in un secondo e gli dissi: sono il fotografo di Marini e di De Chirico. Silenzio. Parlò con Warhol che seppi molto dopo, amava De Chirico: l'indomani mi apriva la porta del suo studio. Era elegantissimo.”.. Da quegli incontri è nata una mostra che oggi è ospitata alla Galleria degli Antichi di Sabbioneta (Mantova). Aurelio Amendola, ha ricordato l’episodio nell’ambito di “contaminazioni”un ciclo di incontri promossi allo Spazio A di Firenze. Il fotografo, in Toscana, partecipa al Photolux di Lucca (PalazzoDucale) con una mostra sul Vaticano in cui i suoi scatti in bianco e nero raccontano le cupole, le sculture , le sfumature delle luci, i dettagli del marmo con un'intensità che lascia il visitatore incantato.
(Sintesi redatta da: Silvana Agostini)