Il romanzo è ambientato nella Vienna degli anni Dieci del XX secolo, dove si incontrano in un cafè l’anziano pianista russo Suvorin e uno scrittore austriaco, il narratore il cui nome rimarrà celato al lettore per tutto il corso della storia e che potrebbe essere visto come l’alter ego di Wondratschek stesso.
I due personaggi iniziano un dialogo che si protrae per diversi mesi e in cui fin dalle prime pagine è possibile identificare, da parte di Suvorin, una grande carica nostalgica verso un passato che non è stato semplice e che, tuttavia, non mancava di soddisfazioni.
Ora tutto ciò sembra essere svanito, le lezioni private che l’anziano offre sono un palliativo che può soltanto ricordargli i bei tempi in cui lui stesso si riteneva un pianista abile e devoto alla musica; ora esse non mostrano nulla se non la sua inadeguatezza a suonare ancora. Come afferma lui stesso, non ha più l’età per fare vera musica.
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)