Il regista Pupi Avati, compiendo 80 anni, ha rilasciato all'Ansa una intervista sull'ellisse come metafora della vita. Nel primo quarto del percorso, dalla nascita fino all'adolescenza, si impara a camminare, mangiare e vivere con la convinzione che tutto ciò che accade sia per sempre. Nella seconda fase dell'ellisse si passa dall'adolescenza all'età adulta; si impara un mestiere e ci si proietta verso il futuro senza più credere all'immutabilità delle cose. Nella terza fase si arriva in cima alla collina e si scopre che il primo tratto dell'ellisse era molto più interessante del successivo. Qui avviene lo scollinamento, si inizia a guardare al passato con nostalgia, il fisico accusa i primi colpi e tutto diventa complicato. La quarta parte dell'ellisse è la vecchiaia: la più spaventosa e affascinante. Si vuole tornare ad essere bambini, si ha nostalgia dell'infanzia, si diventa fragili. I vecchi e bambini comunicano molto bene perché sono entrambi vulnerabili.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)