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Rodriguez Guido

Avere cura anche di chi si prende cura

LiberEtà, 4, 2018, p.7

Il caregiver è centrale nella gestione del malato di Alzheimer. Tuttavia, spesso si dimentica che spesso ci sono una o due persone, in famiglia, che si mettono al servizio di chi non può badare a se stesso. Una inchiesta del servizio di neurofisiologia clinica dell'Università di Genova rivela che il 75,8 % dei caregiver è donna e la percentuale cresce in proporzione all'aggravamento del malato. Dall'inchiesta emergono rapporti spesso complessi con i medici di medicina generale. Il rapporto fra caregiver e  malato diventa spesso intimo andando ad interessare aspetti che riguardano il senso della vita e della morte. Spesso i caregiver accettano profonde limitazioni alla loro vita personale tentando di proteggere il malato e ciò avviene, soprattutto, nelle fasi avanzate della patologia: quando i sintomi comportamentali ( irrequietezza motoria, vagabondaggio, aggressività) si aggiungono al declino cognitivo. 

(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)

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Autore (Cognome Nome)Rodriguez Guido
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2018
Pagine7
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo19000101
Numero4
Fonte
Approfondimenti Online
FonteLiberEtà
Subtitolo in stampaLiberEtà, 4, 2018, p.7
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)
Volume
Approfondimenti
Rodriguez Guido
Parole chiave: Caregiver caregiving Malattia di Alzheimer