Sempre più aziende italiane o studi professionali inseriscono limiti di età per essere eletti in Consiglio, per assumere incarichi operativi o anche solo per andarsene in pensione. Ad esempio negli statuti di Ubi e Mediobanca è prevista una soglia a quota 75 anni, per Generali il limite è 77 anni per il cda, 70 per la presidenza e 65 per l’ad. Spiega però Fabio Bianconi di Morrow Sodali che «Sia gli investitori istituzionali sia i proxy advisor internazionali come e Iss e Glass Lewis non amano di principio i limiti di età, in quanto il cda deve essere in grado autonomamente di poter scegliere i suoi membri, e il mercato di votarli». Ciò soprattutto è valido per alcuni settori come il finanziario, dove il regolatore impone ai consiglieri di aver maturato una comprovata esperienza. Ma spesso i limiti di età sono stati introdotti per favorire un ricambio, e sono ormai tanti gli imprenditori che pensano che, dopo le quote rosa, ci vorrebbero delle “ quote giovani”.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)