Ecco elencati alcuni dei più recenti studi che mostrano come mantenersi giovani anche in età adulta.
- Un lavoro condotto presso la University of Missouri e pubblicato su The Gerontologist, svela che avere un cane da portare a spasso fa bene alla salute degli anziani che risultano più in forma e più fisicamente attivi. Gli anziani che posseggono e portano a spasso un cane hanno una migliore "silhouette" si muovono di più e hanno meno limitazioni nelle attività della vita quotidiana.
- Uno studio della University of Southern California e diretto da Iris Chi dimostra che la musicoterapia difende gli anziani dalla depressione.
Sempre la geriatra Iris Chi ha firmato un altro studio che evidenzia come accudire i nipoti fa bene alla salute degli anziani, migliora il loro stato di salute percepito.
- Secondo un'analisi pubblicata sul Journal of American Geriatrics Society e coordinato dall'italiana Caterina Rosano, una vita costellata da tante persone, familiari, amici e un solido sostegno sociale, protegge il cervello dell'anziano dai segni tipici dell'invecchiamento, atrofia cerebrale, perdita di neuroni e alterazioni della materia grigia e delle connessioni nervose.
- Uno studio del National Institutes of Health di Baltimora mostra che il fatto stesso di sentirsi giovani rallenta l'invecchiamento, difende dalla comparsa di fragilità e di difficoltà di movimento.
- Secondo uno studio condotto da Becca Levy dell'Università americana di Yale e pubblicato sulla rivista Psychology and Aging, avere una visione positiva dell'invecchiamento, rifiutare gli stereotipi della vecchiaia come fase di decrepitezza potrebbe proteggere dall'Alzheimer.
- Infine, per rallentare l'invecchiamento del cervello, un aiuto potrebbe arrivare da una dieta ricca di polifenoli (antiossidanti presenti in uva, vino rosso, mirtilli, tè, frutta e verdura). Lo rivela un'indagine nell'ambito dello studio InCHIANTI; gli esperti hanno misurato il declino cognitivo di un gruppo di anziani verificatosi nell'arco di tre anni di monitoraggio e misurato il loro apporto dietetico in polifenoli. Gli anziani con minore apporto di questi antiossidanti mostrano un declino delle capacità cognitive più marcato rispetto a coetanei che mangiano tanti cibi ricchi di polifenoli.
(Fonte: tratto dall'articolo)