Il 10 gennaio è il termine per il pagamento dell’ultima tranche 2016 dei contributi di colf e badanti. Secondo i dati Inps sono quasi 900mila persone i datori di lavoro delle badanti e gli spazi occupazionali si amplieranno. Nell una ricerca realizzata dalla Fondazione Leone Moressa in collaborazione con Domina (Associazione nazionale famiglie datori lavoro domestico) si ipotizzano 500mila badanti nel 2030, il 25% in più di adesso. Questo perché nel 2050 gli italiani con almeno 75 saranno quasi un quarto della popolazione. Spiegano dalla Fondazione Moressa che il numero complessivo di colf e badanti dal 2007 è cresciuto mediamente del 42%, dove le colf (circa 510mila, il 58% del totale) sono più delle badanti (375mila, il 42%). Provengono per la maggior parte Dall’Est Europa (il 46% del totale, ma oltre il 60% tra le badanti), dall’Italia (24%), e dalle Filippine e America Latina. Nel Nord Italia si concentra la metà dei collaboratori domestici, ma a fronte del rapporto con gli abitanti, con una media nazionale di 14,6 ogni mille abitanti (e di 15-16 nel Nord), il Centro raggiunge quota 21 e il Sud scende a 9,3. Dal 2008 è cresciuta la presenza degli italiani a causa della crisi, e la grande differenza tra autoctoni e stranieri + nell’inquadramento contrattuale, infatti gli italiani sono più presenti nei livelli di coordinamento, che richiedono maggiore competenza e guadagnano meglio: nel livello D (retribuzione di 13.693 euro/anno) gli italiani sono quattro su dieci (meno di due su 10 nei livelli A e B). secondo i dati Inps la retribuzione media è tra i 6 e i 7mila euro e, assumendo un massimo di 14mila euro, ciò significa una spesa per le famiglie di circa 7 miliardi l’anno. E’ un trend destinato a salire secondo le elaborazioni di Fondazione Moressa, con il record che spetterà alla Lombardia, seguita da Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Veneto e Sardegna.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)