Per Assindatcolf una persona non autosufficiente che vuole essere assistita in casa da una badante può arrivare a spendere 2.641,61 euro al mese. In un anno la cifra arriva quota 29.783,14: un costo che comprende la regolare assunzione di una lavoratrice a tempo pieno in regime di convivenza, ma anche quello di una sostituta, necessaria per coprire i giorni e le ore di riposo previsti obbligatoriamente dal contratto nazionale di lavoro. I casi limite sono in aumentano ogni giorno che passa.
Lo conferma il presidente Anmic Umbria, Enrico Mariani, l'Associazione mutilati e invalidi civili: «Più passa il tempo e peggio sembra essere per i bilanci familiari - dice -. Le segnalazioni alla nostra associazione di famiglie in forte difficoltà economica non si contano negli ultimi tempi, con i costi che aumentano e con l'aggiunta del fatto che è sempre più difficile trovare una badante. E se poi non si trova una struttura in convenzione allora la situazione diventa drammatica: c'è chi si è sentito chiedere da privati anche 3mila euro e passa al mese per l'assistenza del proprio caro disabile».
Ed ecco che la spesa complessiva di una famiglia tra assistenza e servizi, forniture e spese alimentari fa risultare l'Umbria tra le regioni più care: infatti secondo un recente studio dell'Unione nazionale consumatori Perugia, ad esempio, è tra i leader degli aumenti e di conseguenza del costo della vita complessiva, a cui va aggiunto, appunto, l'esborso per l'assistenza da parte dei badanti, insieme a Trento e Bolzano, e a pochi passi c'è anche Terni.
Insomma, numeri del fenomeno badanti che sono da record: 18mila sono le colf e badanti, mentre 146 milioni di euro sono stati spesi in Umbria nel 2019 per la retribuzione dei lavoratori domestici. Ancora, sempre in Umbria, ci sarebbero quasi 20mila persone che si prendono cura del proprio congiunto tra difficoltà quotidiane, stanchezza e in molti casi depressione.
Un gruppo di persone di buona volontà che però chiede sostegni e attenzione in una regione che, secondo l'Istat, dove insieme alla Sardegna, il fenomeno della disabilità è più diffuso ed è rispettivamente l'8,7% e il 7,3% della popolazione. Insomma l'allarme povertà per chi deve far conto sull'assistenza di un proprio familiare è sempre più forte, visto che permane una preoccupazione e incertezza in una regione che conta 60.276 invalidi civili e che ha registrato 500 nuove richieste di invalidità presentate solo nel 2020.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)