Gli anziani over 80 sono 4,5 milioni (1,1 milioni percepiscono l’indennità di accompagnamento), mentre le persone non autosufficienti sono 3,86 milioni (dati Istat e Inps). Potrebbe aiutare però una platea molto ridotta di anziani over 80 il nuovo esonero contributivo introdotto dal Decreto Legge 19/2024 per chi assume o stabilizza a tempo indeterminato una badante in regola. Lo sgravio contributivo fino a 3.000 euro all’anno avrà quindi una platea ristretta: potranno accedervi solo anziani di almeno 80 anni, già percettori dell’indennità di accompagnamento e con Isee fino a 6.000 euro. Non tutti i beneficiari fruiranno però dell’intero importo. Perciò la platea potrebbe allargarsi leggermente. La relazione tecnica al decreto stima 10.000 nuove assunzioni di assistenti familiari nel 2024 e 20.000 nel 2025. Le risorse stanziate per il quinquennio 2024-28 consistono in 137,2 milioni.
Lo scopo è far emergere rapporti di lavoro irregolari nell’assistenza agli anziani non autosufficienti: si stima che un lavoratore domestico su due sia impiegato in nero. L’aiuto è valido solo per le nuove assunzioni effettuate fino al 31 dicembre 2025 e dura due anni: chi ha già una badante in regola o ha interrotto un rapporto con una badante negli ultimi sei mesi, non potrà beneficiarne. Nello specifico, dal 2025, lo sgravio si sovrapporrà a un altro aiuto previsto dalla riforma delle politiche a favore degli anziani, contenuto nel decreto attuativo della Legge 33/2023 approvato dal Consiglio dei Ministri in via definitiva l’11 marzo scorso. Si tratta dell’assegno di assistenza da 850 euro mensili, che potrà essere richiesto dagli anziani over 80, con Isee fino a 6.000 euro, già percettori dell’indennità di accompagnamento e con bisogni assistenziali gravissimi. La platea delineata dalle nuove disposizioni è quella di anziani che ricadono con ogni probabilità nella no tax area. Non versando l’Irpef, sono esclusi dalle due agevolazioni fiscali più consistenti destinate alle famiglie che impiegano personale domestico: la possibilità di dedurre i contributi versati fino a 1.549,37 euro all’anno, senza limiti di reddito; la detrazione del 19% dei costi sostenuti per lo stipendio della badante di persone non autosufficienti, fino a 2.100 euro annui (399 euro), per chi ha un reddito fino a 40.000 euro.
Per stimare l’impatto economico dei due nuovi aiuti varati dal Governo per gli anziani over 80, bisogna rapportare ai costi totali annui di una badante (retribuzione e contributi) i 3.000 euro di sgravio contributivo previsti dal DL 19/2024 e i 10.200 euro annui riconducibili all’assegno di assistenza. Secondo le elaborazioni curate da Assindatcolf per Il Sole 24 Ore si comprende che, in caso di assunzione di una badante convivente, i contributi dovuti si azzerano, ma restano a carico dell’anziano 6.116 euro annui di costi. Nel caso di una badante non convivente assunta per40 ore settimanali, il costo che rimane scoperto, pur considerando ambedue gli aiuti, sale a 8.896 euro. Per un’assistente che lavora solo 25 ore settimanali, il costo scoperto sarà di 1.643 euro.
(Sintesi redatta da: Valerio Maria Urru)