I dati aggiornati del progetto “Ferrara città della prevenzione” sono al centro del dibattito fra gli esperti riuniti al Congresso europeo di Cardiologia (ESC, European Society of Cardiology), in corso a Barcellona fino al 30 agosto. Nella città estense sono stati testati, attraverso la compilazione di una specifica carta di rischio, i dati di circa 16.000 soggetti colpiti da eventi cardiovascolari, includendo nel panel anche i loro parenti. Si è confermato il ruolo decisivo della predisposizione genetica nello sviluppo delle malattie cardiovascolari. Importanti le differenze di genere e quelle connesse all’invecchiamento. Nella città estense, solo il 28% del campione ha presentato un rischio cardiovascolare basso rispetto al 37% della popolazione generale. In pratica, il 72% dei familiari dei pazienti colpiti da malattie cardiovascolari è a rischio di sviluppare infarto o ictus. Una percentuale nettamente superiore rispetto alla popolazione generale (55%). Le donne over 65 sono più a rischio rispetto ai coetanei: con l’avanzare dell’età infatti gli uomini presentano valori migliori, in particolare l’eccesso di circonferenza dal 91% diminuisce al 75%, mentre nelle donne questo parametro aumenta dal 73% all’ 85%.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)