La Corea del Sud è un paese global leader in innovazione e tecnologie. Il più avanzato in robotica, sede di aziende leader nei settori tecno più avanzati come robotica e intelligenza artificiale, ma anche in elettronica, chimica, costruzioni navali e acciaio fin dagli anni ‘70.
Il Paese ha vissuto una fase straordinaria: tra i più poveri al mondo solo 60 anni fa, ha conosciuto una crescita economica incredibile in un periodo concentrato, passando da un PIL pro capite di 82 dollari nel 1961 a 32.661 nel 2022. Con un tasso di incremento medio annuo del PIL del 4,9% dal 1988 al 2022, una crescita annua delle esportazioni dell’ 8,9% e una produttività altissima. Ha puntato sull’accelerazione della formazione delle nuove generazioni. Addirittura il 76% delle giovani da 25 a 34 anni è laureata, e il 64% dei giovani, primi nell’Ocse, anche per le competenze degli studenti.
La Corea del Sud soffre, però, di problemi non secondari dal punto di vista delle disuguaglianze sociali, della parità di genere, e della situazione demografica. La sua crescita non è inclusiva. La povertà relativa è alta, specie per gli anziani, non salvaguardati da un adeguato welfare, 37% e 42% per le donne, il valore più alto dell’Ocse.
Forti sono le disuguaglianze di genere, la Corea è 105esima nella graduatoria del Gender Gap Index del World Economic Forum. La fecondità è bassissima, 0.78 figli per donna, ultimi al mondo, con invecchiamento della popolazione crescente.
L’Ufficio di Statistica Coreano, sulla base delle stime Onu, ha già dichiarato che la Corea diventerà il paese più vecchio al mondo nel 2044. La dinamica di invecchiamento è veloce.
La Corea del Sud dovrà scegliere. O rallentare la crescita, a causa dell’invecchiamento della popolazione. O aprire le frontiere agli immigrati al momento poco numerosi (3,1% del totale) per aumentare la popolazione in età lavorativa con effetto immediato. La strada dell’innalzamento del tasso di fecondità è certamente utile, ma non può bastare perché darà effetti solo sul lungo periodo: il livello di fecondità raggiunto è talmente basso da essersi ormai tradotto in un numero assai ridotto di donne in età fertile.
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)